Non c’è miglior modello che evoca e richiama l’illustre passato di Casa Harley come l’Heritage Springer che riprende molti dei suoi accorgimenti stilistici dai modelli Harley degli anni ’40.
Denominato in codice FLSTS, il modello Heritage Springer entra in produzione nel 1997 (precisamente nel Luglio del 1996 ) e si rifa’ in maniera molto convincente all’estetica delle full dresser superaccessoriate del secondo dopoguerra . La politica di realizzare una categoria di moto direttamente inspirate a modelli del passato, con la nascita dell’Heritage Springer FLSTS è riuscita in pieno. Lo sviluppo dell'Heritage Springer venne seguito in prima persona da Willie G. Davidson e da Louie Netz , i responsabili supremi dello stile H-D. Nella sua presentazione ufficiale , la Casa accostò l'Heritage Springer alla FL 1200 del ’48 , un modello prodotto solo in quell’anno ma “cruciale “ nella storia della H-D. Fu infatti la prima a montare il motore Panhead con basamento in alluminio e valvole a comando idraulico , e l’ultima a utilizzare la forcella Springer ( l’anno successivo entrò in produzione la Hydra Glide , dotata di una forcella di tipo teleidraulico ).
In realtà l'Heritage Springer non è una semplice replica della FL , ma un cocktail di citazioni dei prodotti H-D degli anni 40-50 . Le decorazioni colorate sulla tinta di fondo bianca dei primi modelli del ’97 sono addirittura ispirate a quelle di un modello del 1936. L’ispirazione alle Harley Davidson degli anni ’40-50 riguarda tuttavia principalmente l’estetica e molti particolari ma, dal punto di vista tecnico, l’Heritage Springer si affidò a già collaudate soluzioni.
Con il debutto dell’Heritage Springer FLSTS, per la prima volta, mamma Harley abbina alla forcella Springer una ruota anteriore di 16”. Con l’adozione all’avantreno della ruota di 16”, in luogo di quella di 21”, è certamente stato circoscritto il comportamento inerziale dello sterzo in fase di impostazione anche al salire delle velocità ed è migliorata la maneggevolezza alle velocità intermedie.
Vibrazioni sane, affidabilità e facilità di guida, sono queste le pregiate caratteristiche principale che si percepiscono guidando questa moto. La forcella Springer regala una guida fluida e del tutto agevole. Lo sterzo risulta essere buono. La maneggevolezza è molto stabile e ben apprezzata. Una volta in sella, sistemati davvero ad una ridottissima altezza da terra, si ha modo di cingere convenientemente con le ginocchia il largo serbatoio così come di sistemare comodamente i piedi sulle larghe e comode pedane. Si rimane soddisfatti anche della naturale posizione eretta che assume il busto con le braccia lievemente flesse e le mani che impugnano correttamente le estremità del largo manubrio moderatamente rivolte in basso. Il suo sellone guida è molto spazioso e risulta essere comodo anche su lunghi percorsi. Parte della ragione per cui la posizione di guida risulta essere comoda e gradevole, è anche il risultato della posizione piuttosto alta del faro centrale e dei passing lamp , che deviano il flusso d'aria intorno al petto, e riducendo quindi la pressione sulle braccia . La “sana” concezione ciclistica non crea problemi nemmeno alla massima velocità, offrendo una buona precisione direzionale e consentendo quasi di viaggiare su di un binario al riparo da oscillazioni ed ondeggiamenti che in genere affliggono moto di questo genere. I migliori risultati dal punto di vista dinamico si possono ottenere, ovviamente, nella conduzione in souplesse, snocciolando una marcia dopo l’altra, senza impartirle comandi “secchi “e senza intervenire bruscamente sui freni, lasciandola cioè libera di correre e facendo affidamento sulle ottime caratteristiche di coppia evidenziate dal poderoso propulsore bicilindrico a “V”.
Sin dal primo momento in cui ci si siede sul sellone ornato da lunghe frange e si impugna il largo manubrio buckhorn la mente viene trasportata in un’altra dimensione dove gli anni ’50 si sovrappongono al presente. Sono queste le sensazioni che si hanno guidando una Heritage Springer …una sorta di macchina del tempo che riserva emozioni uniche! Gran parte del merito va decisamente all’avantreno: la mitica forcella Springer , bella come una scultura anche da sola , ma con la ruota panciuta da 16” ( coperta quasi dal parafango , protettivo come una mamma ) costituisce un mix irresistibile per chi ama le moto del passato.
Per accentuare lo stile vintage dell’Heritage Springer FLSTS, i designer di casa Harley hanno previsto e studiato numerosi dettagli in stile “Fifties” dalle splendide finiture, fatti per durare nel tempo ….. fari in stile retrò, grab-rail che avvolge il sellone guida, lunghi terminali a coda di pesce, selleria e fianchi impreziositi da resistenti e morbide borse di cuoio decorate da frange e conchos , parafanghi avvolgenti , ruote a raggi con l’elegante fascia bianca ,una luce che si illumina sul parafango anteriore , un faro posteriore "tombstone" ( cioè pietra tombale , per la forma della lente rossa ) ….e non per ultimo il mitico clacson con la cover vintage che richiama in modo inequivocabile il passato di casa Harley !! …il tutto contornato da abbondanti e luccicanti cromature a profusione che splendono ovunque…
Qualche modifica la troviamo con l’introduzione dei modelli post ‘99, dove il cambiamento più “importante “e significativo è sicuramente il nuovo motore V-Twin 1450 cc controbilanciato della Softail, decisamente più potente del vecchio Evo. Con l'avvento del 1450, le vibrazioni (seppur sane) diventano un ricordo … e dar gas all’acceleratore porta a risultati decisamente più sostanziosi.
Le borse e la sella perderanno le frange, rispetto ai modelli 97/99 e le tre cinghie di chiusura borse lasceranno il posto a due chiusure a sgancio rapido, decisamente più veloci e comode da chiudere.
L’Heritage Springer FLSTS non è una moto fatta per correre, è una moto pensata per andare piano, per assaporare il borbottare profondo del motore bicilindrico e per godersi il viaggio o la passeggiata, pennellando una curva dietro l’altra. Niente accelerazioni brucianti dunque, ma piuttosto corpose riprese con il dolce scuotimento vibratorio del bicilindrico a V; l’elasticità è una delle sue caratteristiche migliori. Guidare a bassa velocità con una marcia alta inserita permette di gustarsi tutta la poderosa coppia senza farsi venire fastidiosi sensi di colpa: il motore infatti risponde sempre senza esitazioni
Per quanto riguarda la ciclistica, l’Heritage Springer monta un robusto telaio a doppia culla in tubi tondi di acciaio, con forcellone oscillante sul quale agiscono una coppia di ammortizzatori (disposti orizzontalmente) . Notevole, naturalmente, l’inclinazione del cannotto di sterzo (31°) per un’avancorsa di 160 mm. Completano il quadro ciclistico l’impianto frenante composto da due dischi di 290 mm di diametro e i cerchi (rigorosamente a raggi) di 16”.
La distribuzione è a sole due valvole per cilindro, la lubrificazione a carter secco , il raffreddamento ad aria , mentre per quanto riguarda gli organi di trasmissione l’Heritage Springer annovera la frizione a dischi multipli in bagno d’olio con comando meccanico , il cambio separato a cinque velocità e la tradizionale “ finale “ a cinghia con rinforzi in kevlar che tanta parte ha nel rendere fluida la risposta del motore ad ogni apertura del gas nonostante la notevole coppia motrice a disposizione.
Prodotta dal 1997 al 1999 con meccanica Evolution , e dal 2000 al 2003 con Twin Cam B l’Heritage Springer resta un modello degno di venerazione e desiderio di molti enthusiast , che mantiene negli anni un elevato valore .
Questa è l’Heritage Springer !!! ...l’Harley che difficilmente passa inosservata …l’Harley che difficilmente scambi o confondi con altri modelli …l’Harley “old style “unica nel suo personale aspetto …l’Harley che più che una moto sembra essere davvero un’opera d’arte !!!